mercoledì 16 dicembre 2009

Prossimo incontro

Gli incontri di giovedì 17-24-31 dicembre risultano annullati.
Se fosse possibile accordarci per una data prima di Natale, Padre Gabriele avrebbe piacere di incontrarci. Riproponiamo la serata di martedì 22 dicembre. Spargete voce se può andare. Ciao!

venerdì 11 dicembre 2009

VI° incontro - Vieni e vedi giovane!

Vangelo di Giovanni, 12 [1-8]
Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui gli fecero una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali. Maria allora, presa una libbra di olio profumato di vero nardo, assai prezioso, cosparse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì del profumo dell'unguento. Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che doveva poi tradirlo, disse: "Perché quest'olio profumato non si è venduto per trecento denari per poi darli ai poveri?". Questo egli disse non perché gl'importasse dei poveri, ma perché era ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro. Gesù allora disse: "Lasciala fare, perché lo conservi per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me".
Prosegue con Don Mirco, la logica dell'analisi dell'amicizia nella Bibbia che diventa poi molto di più nel corso dell'incontro. Una specie di lectio divina che ci porta ad una migliore comprensione dei testi biblici, che riesce a farci sentire più vicini a Dio e a Gesù e che ci mette continuamente in discussione.
Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui gli fecero una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali.
Qual era lo stato d'animo di Gesù prima di recarsi a Betania? Con che spirito egli si dirigeva a casa della famiglia di Lazzaro? Di loro abbiamo già parlato nel precedente incontro. Erano suoi amici, persone con cui egli si trovava in sintonia. Gesù era felice di poter passare del tempo con questa famiglia.
Maria allora, presa una libbra di olio profumato di vero nardo, assai prezioso, cosparse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì del profumo dell'unguento.
Il valore del profumo, in quel tempo, si può dedurre anche da altri brani biblici (vedi i primi versetti del Cantico dei Cantici n.d.r.). A quel tempo, per produrre il miglior profumo, ci si recava in un campo di fiori e si raccoglievano tutti. Dopo, si procedeva all'eliminazione della parte peggiore. Un procedimento che si ripeteva più volte, fino a che non si arrivava al cuore del fiore, all'essenza. Qual è allora il ruolo di Maria in quest'ottica? E qual è il nostro ruolo davanti a Gesù? Siamo indaffarati come Marta, spettatori come Lazzaro, amorevoli come Maria?
Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che doveva poi tradirlo, disse: "Perché quest'olio profumato non si è venduto per trecento denari per poi darli ai poveri?". Questo egli disse non perché gl'importasse dei poveri, ma perché era ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro.
Giuda accusa velatamente Maria di aver SPRECATO quel denaro. In realtà Maria, attraverso quel profumo, aveva fatto dono a Gesù di tutto il suo amore. Maria si spreca per amore. Dona gratuitamente qualcosa che non riavrà indietro. Noi sappiamo sprecarci per amore? Per chi? Perchè? Le diverse risposte avevano un punto in comune: lo scegliere per chi o per cosa sprecarsi. Come si fa ad essere buoni cristiani 24 ore al giorno? Cosa ci impedisce di fare della nostra intera vita uno spreco totale d'amore? Se noi credessimo davvero di avere Gesù al nostro fianco, di incontrarlo negli altri, non avremmo poi voglia di testimoniare continuamente il nostro ardore? Alla fine Don Mirco ci ha concesso un minuto (TOSTO!). Ci ha chiesto di immaginare di avere Gesù seduto accanto. Cosa gli diresti? Cosa faresti? Sarebbe diverso averlo a fianco piuttosto che riconoscerlo in ciò e in chi ci circonda? Qual è la differenza?
Gesù allora disse: "Lasciala fare, perché lo conservi per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me".
Ad un certo punto Gesù interviene per difendere Maria, come a dire che, il nostro sprecarci per amore, può essere deriso fino ad un certo punto. Poi Gesù interviene a difenderci, in molteplici modi: attraverso l'occasione della comprensione dei nostri gesti, attraverso il senso di appagamento che riceviamo quando doniamo, indipedentemente dai risultati o dalle critiche. Un gesto fatto per amore non è mai un gesto inutile. Il vero cristiano porta con sè la speranza. Il vero cristiano è propositivo in ogni ambito della sua vita. Il vero cristiano sa che ogni problema sarà superato perchè Dio ci protegge. E noi come siamo nella nostra vita: propositivi o negativi? A cosa puntiamo? Riusciamo a sentire la presenza di Dio accanto a noi? Sappiamo cogliere le occasioni per incontrarlo?
L'impegno di questa settimana è di sprecarci per amore, di fare della nostra vita un dono continuo. E tutti noi che eravamo lì, ci sentiamo di dire che questo deve essere davvero un impegno per la vita!
Salmo 90 (91)
Tu che abiti al riparo dell'Altissimo
e dimori all'ombra dell'Onnipotente,
dì al Signore: «Mio rifugio e mia fortezza,
mio Dio, in cui confido».
Egli ti libererà dal laccio del cacciatore,
dalla peste che distrugge.
Ti coprirà con le sue penne
sotto le sue ali troverai rifugio.
La sua fedeltà ti sarà scudo e corazza;
non temerai i terrori della notte
né la freccia che vola di giorno,
la peste che vaga nelle tenebre,
lo sterminio che devasta a mezzogiorno.
Mille cadranno al tuo fianco
e diecimila alla tua destra;
ma nulla ti potrà colpire.
Solo che tu guardi, con i tuoi occhi
vedrai il castigo degli empi.
Poiché tuo rifugio è il Signore
e hai fatto dell'Altissimo la tua dimora,
non ti potrà colpire la sventura,
nessun colpo cadrà sulla tua tenda.
Egli darà ordine ai suoi angeli
di custodirti in tutti i tuoi passi.
Sulle loro mani ti porteranno
perché non inciampi nella pietra il tuo piede.
Camminerai su aspidi e vipere,
schiaccerai leoni e draghi.
Lo salverò, perché a me si è affidato;
lo esalterò, perché ha conosciuto il mio nome.
Mi invocherà e gli darò risposta;
presso di lui sarò nella sventura,
lo salverò e lo renderò glorioso.
Lo sazierò di lunghi giorni
e gli mostrerò la mia salvezza.

venerdì 4 dicembre 2009

V° incontro - Vieni e vedi giovane!

Luca cap. 19,1-10
[1]Entrato in Gerico, attraversava la città. [2]Ed ecco un uomo di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, [3]cercava di vedere quale fosse Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, poiché era piccolo di statura. [4]Allora corse avanti e, per poterlo vedere, salì su un sicomoro, poiché doveva passare di là. [5]Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». [6]In fretta scese e lo accolse pieno di gioia. [7]Vedendo ciò, tutti mormoravano: «E' andato ad alloggiare da un peccatore!». [8]Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto». [9]Gesù gli rispose: «Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché anch'egli è figlio di Abramo; [10]il Figlio dell'uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».
Padre Gabriele ha iniziato l'incontro parlando dell'avvento ed in particolare del fatto che si attendono ogni giorno tante cose ma che nessuno più attende Gesù. Questo succede perchè abbiamo perso la conoscenza di Gesù. Se tu conoscessi davvero il vero Gesù, lo attenderesti ogni giorno perchè con Dio che ti ama vivresti la vita ad un altro livello: vivresti la vita in profondità. Dobbiamo dimenticare il Dio che punisce in favore del Dio che libera perchè dio ti ama ed è talmente innamorato di te da perdere il fiato. dio ama te e le tue debolezze non gli sono da ostacolo. Così come è successo con Zaccheo o con la prostituta che gli ha lavato i piedi con le sue lacrime.
Dopo questa introduzione, Padre Gabriele ha domandato "cos'è che non ti fa sentire libero?" e la risposta è stata che questo amore totale di Dio viene in realtà "sbugiardato" dalle regole e dai divieti che la Chiesa impone. Perchè a catechismo ci hanno insegnato che Adamo ed Eva hanno mangiato la mela e che per questo nasciamo con il peccato originale e se non veniamo battezzati in caso di morte non si sa nemmeno dove si va a finire? Padre Gabriele ha cercato di fare ordine in un gruppo in cui le esperienze sono varie e molto diverse tra loro. Innanzi tutto ha spiegato che Dio, per poter comunicare con noi, ha bisogno dei SEGNI e che noi però dobbiamo saperli riconoscere. Il primo segno è la CREAZIONE, poi gli AVVENIMENTI, la BIBBIA, GESU' e infine la CHIESA. E' la nostra maturità spirituale poi ad aiutarci a comprendere questi segni. Il peccato originale non è un pezzo del frutto proibito ma è l'indole orgogliosa che fa parte del nostro DNA e che ci espone al peccato. Il battesimo quindi non serve a mandarti in Paradiso se muori ma è il dono di una comunità che ti dà l'occasione di sperimentare il bene. Occorrerebbe però che, quella comunità, fosse espressione del progetto di Dio. Occorrerebbe che i cristiani di quella comunità si sentissero davvero investiti di un incarico: quello di far sentire la presenza di Dio nel mondo.