venerdì 26 marzo 2010

Vieni e vedi giovane!

Incontro tenuto da Padre Gabriele.
Padre Gabriele, di ritorno da Haiti, si è trovato davanti un gruppo di giovani pieno di dubbi e domande. L'incontro della settimana scorsa ha provocato accese discussioni e riflessioni anche al di fuori del gruppo. Abbiamo parlato di religione e di fede, di cattolicesimo e cristianesimo, di norme/precetti e amore di Dio.
La prima distinzione tra religione e fede è che la prima parte dall'io mentre la seconda da Cristo. La religione riguarda principalmente lo sforzo che l'uomo fa per avvicinarsi a Dio. La fede invece riguarda l'amore di Dio che è tanto e gratuito.
Ma la fede ha bisogno della religione, affinchè non si realizzi poi il caos e l'interpretazione?
Se davvero fossimo in grado di sperimentare l'amore di Cristo, il caos non esisterebbe. L'amore di Cristo ti rende cosciente della giustizia, dell'onesta, del rispetto... Per essere buoni cristiani bisogna sperimentare questo amore che ci rende poi Vangeli vivi. La Chiesa dovrebbe maggiormente educare a questo amore affinchè tutti possano diventare dei cristiani "autogestiti".
Padre Gabriele ci ha raccontato un aneddoto sul Vangelo dell'adultera della scorsa settimana. Il brano, inserito in Giovanni in seguito, appartiene in realtà a Luca. Per molto tempo fu escluso dai testi sacri in quanto si temeva che, l'eccessiva misericordia di Dio, avrebbe autorizzato le donne a prendersi troppe libertà. La bontà di Dio ci spaventa, forse perchè sappiamo di non poter competere?
Non è necessario scegliere tra fede e religione. Ciò che conta è che sappiamo riconoscere e scegliere ciò che ci fa sentire e ci fa amare di più Cristo.
Sull'inferno.
L'inferno cos'è? E' lo spazio che separa l'uomo da Dio ed è fatto del male, delle lacrime e del sangue che abbiamo contribuito a versare in questa vita. E che esso sia poco o tanto, alla fine importa poco perchè comunque, il tempo che impiegheremo ad attraverlo, ci sembrerà un'eternità, tale sarà la voglia di abbracciarlo!

giovedì 18 marzo 2010

Vieni e vedi giovane!

Incontro tenuto da Don Mirco.
Lectio sul Vangelo di domenica prossima: l'adultera e la misericordia di Dio.

Invocazione dello Spirito Santo.
Lettura del Vangelo secondo Giovanni 8, 1-11
1Gesù si avviò allora verso il monte degli Ulivi. 2Ma all'alba si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui ed egli, sedutosi, li ammaestrava. 3Allora gli scribi e i farisei gli conducono una donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo, 4gli dicono: "Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. 5Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?". 6Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra. 7E siccome insistevano nell'interrogarlo, alzò il capo e disse loro: "Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei". 8E chinatosi di nuovo, scriveva per terra. 9Ma quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi.
Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo. 10Alzatosi allora Gesù le disse: "Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?". 11Ed essa rispose: "Nessuno, Signore". E Gesù le disse: "Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più".
Rilettura personale durante la quale ognuno ha scelto e poi spiegato le frasi che lo avevano colpito.
Riassumendo:
- 5Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?".
In effetti nel vecchio (primo) testamento (nel Deuteronomio e nel Levitico), si dice esattamente questo. Ovviamente non si tratta di una morte fisica. L'adulterio provoca la morte di quel rapporto di matrimonio tra Dio e la coppia.* Una errata interpretazione della Bibbia, causata dall'ignoranza o dalle tradizioni, ci porta spesso ad un'immagine di Dio giudice che soppianta quella di Dio misericordioso. Ma Dio corregge e perdona: il giudizio fine a sè stesso non ha alcun valore. E noi, siamo giudici inappellabili o sappiamo correggere fraternamente?
- Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra.
Si ripete ben due volte il gesto di Gesù seduto che scrive a terra. Qual è il significato? Le tradizioni danno interpretazioni diverse. Secondo quella occidentale il gesto vuol richiamare il fatto che dalla polvere veniamo e con la polvere Dio può ricostruirci nuovi mentre, quella orientale, racconta che Gesù scriveva a terra i peccati dei presenti e man mano le pietre cadevano. Di certo, sul gesto, non sappiamo niente. Ci piace anche pensare che Gesù non fa alcun gesto eclatante proprio per ribadire che la conversione deve venire da noi stessi, solo la comprensione autentica dei nostri peccati ci permette di superarli. E noi siamo in grado di riconoscere i nostri peccati?
- Questo dicevano per metterlo alla prova
Spesso sfidiamo Dio con i nostri comportamenti. Rinneghiamo i suoi insegnamenti, interpretiamo le sue parole a nostro vantaggio, non ci affidiamo a Lui. Quante volte ci succede?
- Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo.
Perchè la donna non se ne va quando spariscono i suoi aguzzini? Perchè rimane sola con Gesù? L'adultera ha probabilmente capito il suo sbaglio e a questo punto l'assoluzione umana non le basta. L'adultera ha bisogno di una parola di speranza che solo da Dio può venire.
- «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?».
Tutti, prima di essere giudici, siamo peccatori. L'errore dell'altro dovrebbe servirci per correggere noi stessi in primis.
A questo punto Don Mirco ci ha offerto qualche spunto in più.
  • In questo Vangelo, l'unico senza peccato è Gesù. Nessuno di noi è senza peccato ed anzi, essi aumentano man mano che andiamo avanti con la nostra vita. I primi a gettare la pietra sono infatti gli anziani.
  • La lapidazione avveniva per mezzo di molti uomini che lanciavano ognuno una pietra. In questo modo non si sentivano colpevoli di omicidio in quanto nessuna delle pietre, presa singolarmente, poteva procurare la morte. Un'altra dimostrazione di come la Bibbia può essere male interpretata.
  • Gesù scende a terra per scrivere ma soprattutto per incontrare lo sguardo dell'adultera. La donna probabilmente era stata gettata a terra in attesa di ricevere le pietre addosso. Gesù si mette addirittura sotto lo sguardo della peccatrice. L'unico senza peccato si mette più in basso del peccatore e gli dona il suo sguardo. Dove incontriamo oggi lo sguardo di perdono di Cristo? Nel confessionale.
  • * Discorso sull'adulterio e sul significato del matrimonio. Quando ci sposiamo in chiesa, decidiamo che la coppia entra in comunione con Cristo. Se la coppia tiene Cristo con sè, non avrà niente di cui temere. L'adulterio, la separazione, il divorzio sono atti egoistici, nel senso che si mettono davanti le esigenze personali piuttosto che quelle della coppia. Occorre parlare di Cristo tra marito e moglie, occorre fare in modo che l'uno possa amare maggiormente Cristo nella testimonianza dell'altro.
  • Dio è sempre per la vita ma soprattutto Dio vuole che la nostra sia una vita piena e autentica.

Conclusione.

Nessun uomo può farsi giudice di un altro. Gesù ci ricorda che siamo tutti peccatori e vogliamo essere perdonati da Dio. Dobbiamo perciò mostrarci noi stessi misericordiosi verso gli altri. La donna che ha sbagliato esce rinnovata dall'incontro con Gesù. Solo lui ci dà la forza per superare il male e ritrovare gioia e serenità.

Actio o impegno.

Eviterò ogni gesto di vendetta istintiva. Soprattutto, non giudicherò con arroganza e non condannerò chi ha sbagliato.

giovedì 11 marzo 2010

Vieni e vedi giovane

Incontro tenuto da Don Mirco.
Lectio sul Vangelo di domenica prossima: la parabola del figliol prodigo.
Invocazione dello Spirito Santo.
Lettura del Vangelo.
Rilettura personale durante la quale ognuno ha scelto e poi spiegato le frasi che lo avevano colpito.
Riassumendole:
1. la predilizione del Padre per il figlio che se ne era andato ha suscitato un senso di ingiustizia nei confronti del figlio maggiore che gli era stato accanto. Essere buoni e giusti non paga?
2. Dio è il Padre buono che ti aspetta e ti perdona sempre
3. Nella vita a volte siamo figli maggiori e a volte figlioli prodighi
4. Il figlio maggiore pronto a giudicare, era davvero il figlio giusto che restava accanto al Padre per amore?
5. E' nella povertà che il figliol prodigo torna al Padre. Occorre forse invertire la tendenza e cercare dunque di sentirsi ricchi di lui solo? Avere lui al primo posto ti permette di godere in maniera sana anche tutto il resto.
6. Più passaggi della parabola hanno evidenziato il fatto che il figliol prodigo si aspettava sempre che qualcuno facesse qualcosa per lui. E' giusto pretendere dagli altri di essere artefici della nostra vita?
A questo punto Don Mirco ci ha offerto qualche spunto in più.
- Il figlio chiede l'eredità al padre quando egli è ancora vivo.
- I figli sono entrambi lontani dal padre: uno fisicamente, l'altro affettivamente.
- Senza Dio (padre) veniamo dal niente e andiamo verso il niente.
- Il giovane fugge perchè si sente ingabbiato, la'ltro resta per trarne vantaggio.
A questo punto è fondamentale l'atteggiamento del Padre.
Al più giovane permette di andare e sbagliare ma non smette di aspettarlo. Occorre permettergli di credere in sè stesso. Ma dov'è? Dove resta il Padre? Lo aspetta. Si è a questo punto discusso sulla presenza di Dio nel mondo. Sul fatto che, soprattutto nel dolore e nella disgrazia, ci chiediamo Dio dove sia. Sulla libertà di scelta davanti alle esperienze che la vita ti propone. Sui percorsi diversi da persona a persona. Sulla tua coscienza che si forma con il tempo e che si definisce a mano a mano che capisci qual è la meta che vuoi raggiungere. Andare verso il Padre che ti aspetta, non significa avere una strada facile e spianata ma l'importante è camminare in quella direzione.
Al figlio maggiore il Padre lo insegue per chiedergli di festeggiare il rientro del fratello. Così come il volto del Padre Dio è stato svelato dalla venuta del Figlio Gesù. E questo ha offerto l'occasione per parlare del perdono, le difficoltà, il senso, . Don Mirco ha detto che capirai di aver perdonato qualcuno solo quando potrai sinceramente e consapevolmente pregare per lui.
Conclusione.
I figli rivendicano il diritto di ricevere in dono, partono, sperperano, si trovano nel bisogno, rientrano in sè stessi, tornano, si arrabbiano... Il Padre regala, aspetta, si commuove, festeggia, esce per convincere... Dio è stabile nella semplicità di un'incondizionata fedeltà. Luca sottolinea l'immagine di un Dio misericordioso che purtroppo sembra essere stata trascurata dagli scribi e i farisei che sottolineavano l'immagine di Dio che "castiga la colpa dei padri nei figli". Quale immagine hai di Dio?
- Confusa, per come se ne parla nella Bibbia e per come me lo hanno insegnato
- Un Dio misericordioso
- Qualcuno che perdona sempre e che sai che è lì che ti aspetta
Impegno.
In questa settimana mi esercito nella misericordia, cercando di essere come questo Padre, pronto ad accogliere, a far festa per un rapporto nuovo ritrovato. Vai e perdona.
Vangelo di Luca 15, 11-32
[11] Disse ancora: "Un uomo aveva due figli. [12] Il più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze. [13] Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto. [14] Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. [15] Allora andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci. [16] Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava. [17] Allora rientrò in se stesso e disse: Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! [18] Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; [19] non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni. [20] Partì e si incamminò verso suo padre. Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. [21] Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. [22] Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l'anello al dito e i calzari ai piedi. [23] Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, [24] perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa. [25] Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; [26] chiamò un servo e gli domandò che cosa fosse tutto ciò. [27] Il servo gli rispose: È tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo. [28] Egli si arrabbiò, e non voleva entrare. Il padre allora uscì a pregarlo. [29] Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici. [30] Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso. [31] Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; [32] ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato".

mercoledì 10 marzo 2010

Incontro

Ci vediamo stasera alle ore 21.00 con Don Mirco.
A dopo!

martedì 2 marzo 2010

INCONTRO

Questa settimana salta l'incontro dei giovani.
Don Mirco propone, per chi volesse, mercoledì sera, un appuntamento a Calcinelli, per un incontro-testimonianza. Per chi fosse interessato l'appuntamento è alle 20.00 al Duomo a Cagli. Consigliamo però di contattarlo prima tramite Don Gilberto.
Prossimamente le date degli altri incontri.
Buona settimana.