giovedì 11 marzo 2010

Vieni e vedi giovane

Incontro tenuto da Don Mirco.
Lectio sul Vangelo di domenica prossima: la parabola del figliol prodigo.
Invocazione dello Spirito Santo.
Lettura del Vangelo.
Rilettura personale durante la quale ognuno ha scelto e poi spiegato le frasi che lo avevano colpito.
Riassumendole:
1. la predilizione del Padre per il figlio che se ne era andato ha suscitato un senso di ingiustizia nei confronti del figlio maggiore che gli era stato accanto. Essere buoni e giusti non paga?
2. Dio è il Padre buono che ti aspetta e ti perdona sempre
3. Nella vita a volte siamo figli maggiori e a volte figlioli prodighi
4. Il figlio maggiore pronto a giudicare, era davvero il figlio giusto che restava accanto al Padre per amore?
5. E' nella povertà che il figliol prodigo torna al Padre. Occorre forse invertire la tendenza e cercare dunque di sentirsi ricchi di lui solo? Avere lui al primo posto ti permette di godere in maniera sana anche tutto il resto.
6. Più passaggi della parabola hanno evidenziato il fatto che il figliol prodigo si aspettava sempre che qualcuno facesse qualcosa per lui. E' giusto pretendere dagli altri di essere artefici della nostra vita?
A questo punto Don Mirco ci ha offerto qualche spunto in più.
- Il figlio chiede l'eredità al padre quando egli è ancora vivo.
- I figli sono entrambi lontani dal padre: uno fisicamente, l'altro affettivamente.
- Senza Dio (padre) veniamo dal niente e andiamo verso il niente.
- Il giovane fugge perchè si sente ingabbiato, la'ltro resta per trarne vantaggio.
A questo punto è fondamentale l'atteggiamento del Padre.
Al più giovane permette di andare e sbagliare ma non smette di aspettarlo. Occorre permettergli di credere in sè stesso. Ma dov'è? Dove resta il Padre? Lo aspetta. Si è a questo punto discusso sulla presenza di Dio nel mondo. Sul fatto che, soprattutto nel dolore e nella disgrazia, ci chiediamo Dio dove sia. Sulla libertà di scelta davanti alle esperienze che la vita ti propone. Sui percorsi diversi da persona a persona. Sulla tua coscienza che si forma con il tempo e che si definisce a mano a mano che capisci qual è la meta che vuoi raggiungere. Andare verso il Padre che ti aspetta, non significa avere una strada facile e spianata ma l'importante è camminare in quella direzione.
Al figlio maggiore il Padre lo insegue per chiedergli di festeggiare il rientro del fratello. Così come il volto del Padre Dio è stato svelato dalla venuta del Figlio Gesù. E questo ha offerto l'occasione per parlare del perdono, le difficoltà, il senso, . Don Mirco ha detto che capirai di aver perdonato qualcuno solo quando potrai sinceramente e consapevolmente pregare per lui.
Conclusione.
I figli rivendicano il diritto di ricevere in dono, partono, sperperano, si trovano nel bisogno, rientrano in sè stessi, tornano, si arrabbiano... Il Padre regala, aspetta, si commuove, festeggia, esce per convincere... Dio è stabile nella semplicità di un'incondizionata fedeltà. Luca sottolinea l'immagine di un Dio misericordioso che purtroppo sembra essere stata trascurata dagli scribi e i farisei che sottolineavano l'immagine di Dio che "castiga la colpa dei padri nei figli". Quale immagine hai di Dio?
- Confusa, per come se ne parla nella Bibbia e per come me lo hanno insegnato
- Un Dio misericordioso
- Qualcuno che perdona sempre e che sai che è lì che ti aspetta
Impegno.
In questa settimana mi esercito nella misericordia, cercando di essere come questo Padre, pronto ad accogliere, a far festa per un rapporto nuovo ritrovato. Vai e perdona.
Vangelo di Luca 15, 11-32
[11] Disse ancora: "Un uomo aveva due figli. [12] Il più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze. [13] Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto. [14] Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. [15] Allora andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci. [16] Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava. [17] Allora rientrò in se stesso e disse: Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! [18] Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; [19] non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni. [20] Partì e si incamminò verso suo padre. Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. [21] Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. [22] Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l'anello al dito e i calzari ai piedi. [23] Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, [24] perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa. [25] Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; [26] chiamò un servo e gli domandò che cosa fosse tutto ciò. [27] Il servo gli rispose: È tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo. [28] Egli si arrabbiò, e non voleva entrare. Il padre allora uscì a pregarlo. [29] Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici. [30] Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso. [31] Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; [32] ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato".

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